Pietro Salvatore Rei - Amici della Letteratura italiana

È morto Marc Fumaroli, uno dei maggiori storici della letteratura e della civiltà.
"Erudire, vuol dire uscire dall’ignoranza e dalla propria rozzezza; è un’esperienza e un’ascesi della memoria inseparabili della letteratura. Ogni poeta degno di questo nome è anche e soprattutto un erudito letterario. Dante è anche un esperto di poesia provenzale oltre che di poesia latina. Nella Divina Commedia accetta di essere guidato verso i sommi cieli prima da Virgilio e poi da San Bernardo di Chiaravalle. Al confronto, anche l’erudito più onesto è un poeta solo in potenza, un ausiliario della poesia. L’uno coniuga l’invenzione e la memoria, l’altro è un semplice magistrato della memoria. Tuttavia l’uno e l’altro, a livelli diversi, sono entrambi indispensabili alla costruzione letteraria. Il primo, il poeta, accende per così dire il fuoco dell’immaginazione e dell’emozione sotto la memoria della propria arte, l’altro, nel migliore dei casi, gli prepara e gli offre i materiali per alimentare questo fuoco. Hanno comunque in comune l’esperienza fondamentale della letteratura: riconoscere, qui e adesso, le rovine del passato e le lontananze dell’altrove, e scoprirne, con la meravigliosa possibilità che il linguaggio dà loro di comprenderle, la terribile impossibilità di ripristinarle e raggiungerle. La letteratura è una mnemotecnica malinconica, che conduce cioè lo spirito umano, preda del tempo e della separazione, a misurare i poteri e soprattutto i limiti della parola al cospetto dell’irreparabile" (cfr. dal suo cd discorso di Berna) .

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